San Giovanni Paolo II e il cinema
Nel centenario della nascita, la Fondazione Ente dello Spettacolo rende disponibili online una serie di contenuti sul rapporto tra il pontefice e la Settima Arte
A cento anni dalla nascita, la Fondazione Ente dello Spettacolo celebra San Giovanni Paolo II proponendo una ricognizione sul suo intenso rapporto con il cinema.
Il dossier, aperto a tutti, è visibile sul sito entespettacolo.org dal 18 maggio (giorno in cui, nel 1920, nacque Karol Wojtyla) e raccoglie i discorsi del pontefice sul cinema e articoli, riflessioni, testimonianze e approfondimenti pubblicati, nel corso degli anni, dalla Rivista del Cinematografo e da cinematografo.it .
Sono disponibili, in versione integrale, anche i due volumi Giovanni Paolo II e il cinema: Tutti i discorsi (Presentazione di John P. Foley) e Giovanni Paolo II e il cinema – Un itinerario di fede, cultura, arte e comunicazione (a cura di Claudio Siniscalchi), editi dalla FEdS tra il 2000 e il 2001 e attualmente fuori commercio.
Una relazione straordinaria, quella tra Karol Wojtyla e il cinema, come dimostrano tanti interventi nel corso del suo lungo pontificato. Proprio a partire da un messaggio per la XXIX Giornata delle Comunicazioni Sociali nel 1995, la scintilla che ha innescato la nascita di Tertio Millennio, il festival internazionale del cinema organizzato ogni anno dalla FEdS con il patrocinio del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, il Pontificio Consiglio della Cultura e l’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI.
Come disse il 2 dicembre del ’99, in occasione del Convegno “Il cinema: immagini per un dialogo tra i popoli e una cultura della pace nel terzo Millennio” organizzato dall’Ente dello Spettacolo e dai Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali, il cinema «offre un tesoro incomparabile di mezzi espressivi per rappresentare i diversi campi in cui l’essere umano si situa e per interpretare la sua imprescindibile vocazione al bello, all’universale e all’assoluto. Il cinema può così contribuire ad avvicinare persone distanti, a riconciliare persone nemiche, a favorire un dialogo più rispettoso e fecondo tra culture diverse, indicando la via di una solidarietà credibile e durevole, presupposto indispensabile per un mondo di pace».
Dichiara Mons. Davide Milani, Presidente della FEdS: «Con questa iniziativa celebriamo il Papa, il Santo, che considerava il cinema strumento determinante per la formazione cristiana, il Pontefice che ha saputo comprendere l’importanza dei mezzi di comunicazione sociale per entrare in relazione con ciascuno, anche con chi si sentiva lontano o addirittura fuori dall’esperienza della Chiesa. Come recita il titolo di uno dei contributi del dossier, firmato da Luca Pellegrini, San Giovanni Paolo II si è rivelato “il Papa del Cinema”: lo è stato per l’interesse con cui ha guardato a questa forma d’arte, l’attenzione riservata agli sviluppi del sistema audiovisivo, il desiderio di un rapporto autentico con attori, registi, maestranze e tutte le persone impegnate nell’universo cinematografico».
San Giovanni Paolo II e il cinema è costituito da tre sezioni.
Nella prima, “Le parole del Papa”, sono raccolti alcuni dei discorsi sul cinema pronunciati nel corso del pontificato.
Nella seconda, “Le pubblicazioni della FEdS”, le versioni integrali dei due volumi attualmente fuori commercio.
Nella terza, “Dagli archivi della Rivista del Cinematografo”, una selezione ragionata di contributi pubblicati negli anni sulla rivista e sul sito. Tra questi, un articolo, pubblicato sul numero di marzo del 1979 della Rivista del Cinematografo, scritto da Pietro Rossano (all’epoca Segretario del Segretariato per i Non Cristiani e dal 1983 Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense) in seguito a Redemptor Hominis, la prima enciclica di Papa Wojtyla; una riflessione del cardinale Paul Joseph Jean Poupard (Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura dal 1988 al 2007), in occasione della scomparsa nel 2005, sullo strettissimo rapporto tra Giovanni Paolo II e i mezzi di comunicazione; un reportage di Paolo Aleotti a Cracovia, città natia dove in giovinezza fu attore clandestino; e un colloquio con Krzysztof Zanussi, regista del primo film biografico su Wojtyla (Da un paese lontano, 1981).