7 aprile, Duomo di Torino. Epicoco e Buonaiuto dialogano su Charles de Foucauld
Giovedì 7 aprile alle ore 17.45 nel duomo di Torino si terrà un incontro pubblico sul tema Il deserto e la fede. Dialogo intorno a Charles de Foucauld fra don Luigi Maria Epicoco, docente di filosofia alla Pontificia Università Lateranense, e Armando Buonaiuto, curatore del programma di Torino Spiritualità. A moderare l’incontro don Luca Ramello, responsabile della pastorale giovanile della diocesi torinese. L’incontro, a ingresso libero e trasmesso anche in streaming sui canali social @upgtorino, si propone di indagare la figura e il messaggio spirituale di Charles de Foucauld, una delle personalità più interessanti del cristianesimo recente: sarà canonizzato il 15 maggio prossimo da Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma.
L’evento sarà anche l’occasione per visitare la mostra fotografica e catechetica Charles de Foucauld. Fratello universale, curata dalla rivista Mondo e missione del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) ed esposta in Duomo dal 5 al 10 aprile (ore 10 – 12.30; 16-19).
Con questo evento – promosso dall’Unione degli editori cattolici italiani (UELCI), dalla diocesi di Torino e dal settimanale La voce e il tempo – si apre una nuova collaborazione tra la chiesa torinese e l’associazione che raggruppa editori e librai cattolici: «Siamo veramente felici dell’inizio di questa collaborazione con la diocesi di Torino. Ci auguriamo convintamente che essa sia feconda e positiva per tutti – spiega Giovanni Cappelletto, presidente di UELCI, associazione di categoria che raduna 53 editori e 69 librerie religiose -. É davvero beneaugurante e carico di premesse positive il fatto che questa sinergia nasca proprio a Torino, città dove ha sede la manifestazione più importante in Italia legata all’editoria (il Salone internazionale del Libro) e dove sono nate e si sono sviluppate varie realtà editoriali religiose».
Da parte sua don Luca Ramello, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Torino, afferma: «La fede genera cultura e, a sua volta, si esprime in una cultura. In questa feconda e vitale reciprocità, la cura educativa e il protagonismo delle giovani generazioni sono decisivi. Ecco perché questo progetto guarda specialmente ai giovani, attraverso la mediazione pastorale dell’Oratorio. I nostri Oratori, infatti, rappresentano degli autentici “laboratori culturali”, capaci di generare futuro restando fedeli alla loro tradizione, che sempre vede protagonista il “libro”, dal “ragionamento sul libro” di San Filippo Neri all’attività di scrittore e di editore di San Giovanni Bosco. La forza di questo progetto è il legame tra il libro, i giovani e l’Oratorio, per alimentare la fede e la cultura».