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Un anno di letteratura araba

Sul blog "editoriaraba" Chiara Comito fa il punto della situazione

Chiara Comito ha pubblicato la lista degli autori arabi/arabofoni (ovvero: che scrivono in arabo; di origini arabe ma che scrivono in lingue occidentali) tradotti in italiano e pubblicati dalle case editrici nostrane.

Trovo la lista di quest’anno piuttosto particolare: da una parte, se escludiamo la poesia, il numero di traduzioni dall’arabo equivale a quelle dal francese e dall’inglese; dall’altra, è impossibile non notare che – a parte (significativamente) le traduzioni eseguite dal francese, la novità di nottetempo, il trend positivo di e/o, e la solita Suad Amiry pubblicata da Feltrinelli – la stragrande maggioranza delle traduzioni è stata pubblicata da case editrici piccole e medio-piccole.

Le traduzioni dall’arabo presso i grandi editori quindi ancora non decollano, anzi: quest’anno segnano un passo negativo rispetto al 2015, quando vennero pubblicati 7 traduzioni di romanzi. Rispetto al 2015, il numero totale delle traduzioni dalle varie lingue è rimasto per lo più invariato.

Le lingue delle traduzioni di quest’anno inoltre sono segnate dalla presenza dei titoli dell’editore Il Sirente, che con la sua collana Altriarabi migrante, nata grazie al progetto Europa Creativa, ha portato in traduzione italiana i romanzi degli autori arabi che vivono in Europa e scrivono nelle lingue europee (ed ecco perché trovate due titoli tradotti dal tedesco e dall’olandese, quest’ultima lingua novità assoluta).

 

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