Rebecca libri

Un Nobel al giorno: Herta Müller, 2009

Perché, con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa, dipinge il panorama dello spodestato.

Se stiamo in silenzio, mettiamo in imbarazzo, diceva Edgar, se parliamo, diventiamo ridicoli. Sedevamo da troppo tempo davanti alle foto sul pavimento. A forza di sedere, le mie gambe si erano addormentate. Schiacciavamo tante cose con le parole in bocca quante coi piedi nel prato. Ma anche col silenzio.
Edgar taceva. Non riesco a immaginarmi alcuna tomba, oggi. Solo una cintura, una finestra, una noce e una fune. Ogni morte per me è come un sacco. Se lo sente qualcuno, diceva Edgar, ti prende per pazza. E quando ci penso, è come se ogni morto si lasciasse alle spalle un sacco di parole. Mi vengono sempre in mente il barbiere e le forbici, perché i morti non li utilizzano più. E il fatto che i morti non perdono un bottone.
(Il paese delle prugne verdi)

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